Viaggio nel tempo
La silloge d'esordio di Piero Fibbi colpisce fin dal primo momento per la sua estrema semplicità, per la delicatezza con cui l'autore parla di cose concrete, della sua vita, utilizzando un linguaggio colloquiale, non altisonante in virtù di una presunta superiorità del poeta; le sue sono parole che supportano una poesia delle cose semplici, potremmo definirla delicata, che arriva al cuore e stupisce in nome della sua semplicità, ma, nel contempo, di una concretezza che parte dalle cose vere, da una vita vissuta giorno dopo giorno nell'onestà e nella rettitudine. È una poesia che rivela un forte amore per la vita, per tutto ciò che l'esistenza ci offre ogni singolo giorno, e, nel contempo, l'autore mostra una grande cura dei doni che gli sono stati già fatti, dei ricordi che ha scolpito al proprio interno, la stessa cura che porta nel proprio quotidiano lavoro. Ed allora, ecco che i giorni passati non sono momenti trascorsi e lasciati nella dimenticanza, ma sensazioni da incidere per sempre nella memoria e, perché no, trattenere anche sulla carta stampata in forma di poesia.
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