Verso il silenzio
La protagonista è una donna che vive in mezzo al deserto; "la casa è il tempio di una religione pagana di cui le donne sono le sacerdotesse" dedite al piacere. Non c'è ombra di oscenità in questo Eden, ma qui dare amore è un gesto naturale e puro. E lei è un attore che ogni sera recita una parte diversa, perché gli uomini sono tutti diversi. I suoi gesti teatrali placano gli animi stanchi dei viaggiatori che si immergono nel suo corpo odoroso di oli profumati e si abbandonano al piacere. Ma in lei niente è compiuto: il mondo di finzione che ha costruito è destinato a crollare; il suo animo è turbato e la maga le consiglierà di intraprendere un viaggio. Il viaggio come metafora del cambiamento e della conoscenza di sé; l'incontro con un uomo che rompe il silenzio con parole che trascrive su dei fogli, per farle conoscere a lei che invece non ama parlare; e poi la vista del mare e l'immersione in esso, metafora di purificazione del corpo e di rinascita.
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