Lo sporco candore del male

Lo sporco candore del male

"Quando in alto non aveva nome il Cielo, quando in basso non aveva nome la Terra, l'acqua germogliava la forma". Novembre. La notte è lunga e senza stelle, il cielo grida pietà agli dei, il silenzio pervade ogni cosa. In attesa, nel commissariato di Padova, gli agenti si chiedono perché siano stati convocati a quell'ora. La luce innaturale del neon illumina i loro volti, mentre una musica deliziosa viene fatta girare. Ettore Giuliani, il commissario, tarda ad arrivare. Egli è freddo e cattivo. Qualsiasi cosa metta loro paura, lui la disprezza, insieme a tutti gli ideali umani. Ciò che gli importa è soltanto il piacere che prova nel violentare la vita, nel toglierle il midollo, nel bere il suo sangue. Entrando nella sala, informa i suoi uomini dell'accaduto: un omicidio nel cuore della notte richiede la loro presenza. E questo l'inizio di una lunga serie di delitti, che macchieranno di orrore una Padova allucinata e distorta, avvolta nelle musiche di Verdi, sempre nell'alba o nel tramonto. L'indagine sarà difficile e nera, ma alla fine Ettore Giuliani capirà ogni cosa. Un rumore di spari brilla nell'alba e altro...
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