Forcipe

Forcipe

Il titolo di questa silloge, Forcipe, rimanda ad un'immagine inequivocabile, ad uno strumento che da un lato è stato nella storia dell'ostetricia un mezzo di salvezza per molti bambini e per molte donne, ma che contestualmente (specie nell'immaginario comune dei nostri giorni) viene anche percepito come simbolo di complicazioni, dolore, finanche terrore per i danni che esso, accidentalmente, può provocare al bambino e alla partoriente. Se dunque immaginiamo il forcipe come la metafora per eccellenza di questa raccolta, dove Massimiliano Bossini difatti sembra letteralmente "scavare" e tirare fuori parole dal profondo (parole talvolta grondanti di sangue), è vero che, anche in questo caso, si può proiettare su questa tensione all'introspezione e alla profondità del racconto una doppia valenza: di gioia, appagamento, realizzazione (nascita), e insieme dolore, perdita, rinuncia (morte). Tutto questo è Forcipe, di vita e di morte si tratta, e di poesia ovviamente.
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