Dove termina la luce
La poesia di Fabiola Roccotelli traccia il percorso interiore di un Io lirico etereo e puro, romantico. E un viaggio questo nella profondità dei sentimenti, e nella fragilità di un'esistenza "senza pelle", senza protezione di fronte a una realtà in cui bisogna, leggiamo, indossare una maschera, interpretare un personaggio. Si ha quindi l'impressione che l'autrice, attraverso la scrittura, voglia appunto liberarsi del velo, dalla maschera, che copre il suo reale sentire e affrontare la verità (che in questa silloge è sinonimo di luce) con il coraggio di chi è stanco del buio reiterarsi dell'esperienza, della notte che cala inesorabilmente su speranze e desideri. E quindi questa una poesia che insegue la "luce", una rivelazione, che rischia sì di perdersi nella totalità dei sentimenti ma che lo fa per ritrovarsi, per sfiorare quel senso della vita che è destinato a sfuggire, a restare, nella sua "verità", incompreso, fino alla fine.
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