Lo Zilath
Nel corso di un viaggio in mare, la nave di Larath, figlio di Balan, Zilath di Populonia, fece naufragio. Perì tutto l'equipaggio, tranne il suo piccolissimo figlio Vulca, miracolosamente trascinato a riva dalle acque. Il neonato, che aveva al collo uno strano medaglione, raffigurante un'aquila con le ali spiegate, venne raccolto da Ulpia, sposa del console Terenzio Flaiano, che stava compiendo dei riti in onore di Nettuno, affinché desse alla sua famiglia un erede maschio. La donna interpretò il ritrovamento del piccolo come un segno divino e, aiutata da Velsina, la sua fedele schiava etrusca, decise di portarlo a casa in gran segreto, e crescerlo come fosse sangue del proprio sangue. Il giovane Marco Flaiano crebbe così in una nobile famiglia romana, divenendo un invincibile guerriero. Si innamorò perdutamente di Cecilia, figlia del tribuno Seiano, ma il console Flaiano non poté acconsentire alle nozze, causa la disparità di rango sociale. Conosciuto il responso paterno, Marco, disperato, si rifugiò su una nave attraccata al porto con un suo amico, a cercare conforto nel vino. Ubriacatisi, i due non si accorsero che la nave aveva preso il mare.
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