Canti del silenzio
In questa raccolta di versi l'autrice, Anna Maria Valente, si serve di pochi elementi per disegnare il percorso che compie all'interno di sé: il silenzio, il paesaggio, il suo vissuto emotivo sono tutto ciò che le occorre per completare un quadro dal tratto insieme dolce e doloroso. Il passato e il presente si intrecciano in queste pagine dove pare indistinguibile un inizio ed una fine; ciò che conta, sembra suggerire l'autrice, non è tanto la destinazione quanto il viaggio, e non sono le parole ma i silenzi a decidere il destino dell'Io lirico. C'è poi il mare, l'acqua a segnare questa scrittura, si sente in sottofondo lo sciabordio delle onde che cullano le rivelazioni dell'Io lirico, i suoi sogni ad occhi aperti. Sì, perché la dimensione onirica è anch'essa un dato prevalente, una costante, com'è ricorrente la sensazione di non riuscire a distinguere il sogno dalla realtà, come se l'autrice individuasse in questa dimensione "sfuggente" l'essenza della poesia, e un passaggio obbligato per cogliere gli echi della propria storia, e quella voce, quel "canto del silenzio" che dà il titolo all'intera raccolta.
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