Volevo migrare con le anatre

Volevo migrare con le anatre

Queste poesie sono figlie di "pensieri in forma varia e varia follia" come recita il titolo delle prime battute, dei primi componimenti brevi e riconoscibili solo da una data che, alla fine, indica sempre un oggi, un presente continuo in cui riversare la propria voglia di sopravvivere all'oblio. Non dimenticare di vivere sembra suggerire l'autore Gerardo Alliata in queste pagine, non tralasciare di ammirare, giorno dopo giorno, l'imprevedibilità del destino, e la grandezza dei sogni. L'autore si misura dunque in questi versi con l'avventura della vita, con l'attitudine dell'uomo ad attraversare il proprio tempo, scrive in un suo componimento, proprio come una meteora, seppure lentamente, senza una destinazione precisa, senza quasi mai prendere coscienza della propria mancata immortalità, e quindi dell'essenza stessa della vita, e insieme della sua fine.
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