Arabeschi di luce
"Arabeschi di luce" è il titolo di questa raccolta tratto dall'omonimo componimento che in sé contiene l'essenza della scrittura di Franca Palmieri. In queste pagine, difatti, si alternano il "chiaro" (l'amore per la vita in ogni sua forma, la gioia dell'incontro, dello scambio, della condivisione) e lo "scuro" (il dramma della perdita, la paura di dimenticare, di non riuscire a sopportare il dolore). Un'alternanza che nasce in seno alla capacità di cogliere la luce, intesa come incursione della felicità di esserci propria di ogni nuovo giorno, di ogni nuova occasione per gioire di ciò che si possiede, o per armarsi della forza necessaria per ricominciare, quando ciò che si aveva è venuto meno. Il verso è breve e delicato, l'autrice talvolta sussurra appena parole colme di tenerezza e nostalgia, parole che non vuole dimenticare. Sono poesie d'amore queste, ma di un amore "grande" che per sua natura sfugge ad ogni definizione, ad ogni facile descrizione. Per questo forse Franca Palmieri non si dispone a "raccontarlo" bensì si sforza di evocarlo attraverso la ragione dei sensi; i colori, gli odori, le emozioni di un incontro indimenticabile che resta intatto nel tempo.
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