L'inganno del crepuscolo
L'amore, con la duplice capacità di esaltare e distruggere: in questo romanzo non c'è però la prima, ma la seconda, la tristezza di un amore impossibile, perché vagheggiato senza venire mai realizzato. Al centro del romanzo c'è l'infelice vicenda di William, stritolato fra l'amore infelice per Silvia e la sua nevrotica vita, la cui unica gioia diviene il pianto disperato per quest'amore inattuabile. Dall'annullamento di William si capisce che in realtà la vera protagonista è Silvia, la donna che produce, guida e determina ogni emozione e ogni pensiero dell'uomo. E il paradigma della potenza erotica femminile, il mito vagheggiato che rende inesorabilmente vittime. La trama, non opera di fantasia ma realtà autobiografica, si gioca su tre piani: il punto di vista del protagonista, la prospettiva della donna amata e la valutazione dello scrittore, che media costantemente. Non è una scrittura fatta per "piacere" o per "vanità", ma per la "necessità" di prendere coscienza dei contenuti più dolorosi della propria anima e per liberarsene attraverso la scrittura, per ottenere alla fine quello che non si è potuto ricavare dalla vita.
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