Piume tra le dita
La voce narrante di Arthur Spencer vibra di emozioni contrastanti; sulle corde tese di un'anima in balia dei ricordi, quest'uomo ormai giunto al capolinea della propria vita suona un motivo drammatico e appassionato. La mano trema nel rievocare l'amore per Elena: unico e incomparabile, il sentimento si fa respiro, vita, malattia, ossessione, desiderio di morte. Soffre, Spencer: soffre il suo cuore illuso e abbandonato. E dopo tanto dolore, tanta vana lotta, tanto mero sognare, fugge il momento che conduce alla letizia, schiva la mano di lei, che ritorna, finalmente, tesa a salvarlo. Ma un cuore ferito è incapace di dimenticare, non è più in grado di cogliere l'ultima occasione di felicità . In questo diario un uomo si mette a nudo; cerca perdono e redenzione, confessa il suo peccato a Dio e al più severo dio che è se stesso. Ma gli spettri dal passato ritornano e presentano il conto: una vita non basta a saziare la fame di giustizia che Elena dall'oltretomba rivendica senza più pace.
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