Detour. Senza via di fuga
Maya, alla guida del suo fuoristrada con a bordo i figli Clarissa e Mattia, si è persa. Forse ha preso la deviazione sbagliata a causa del temporale, fatto sta che il cellulare non prende e che della Regionale 48 non c'è traccia: fuori ci sono solo boschi e pioggia. Dopo aver schivato un masso caduto in mezzo alla strada, giunge in un paese abbandonato. Fermi intorno alla piazzetta ci sono un camper, un furgone e una coppia di ciclisti. Poco dopo arrivano un'altra famiglia, cinque motociclisti, un uomo al volante di una Panda, due ragazzi in sella alle loro mountain bike, una donna. Tutti sembrano finiti lì per caso, tutti si guardano intorno confusi, scrutando un cielo che alle tre del pomeriggio è già nero. Non ci vuole molto perché capiscano: sono bloccati lì, senza via di fuga. È assurdo, ma non c'è strada né sentiero che possano prendere per andarsene da quel luogo che, ora dopo ora, si fa più minaccioso e sembra inghiottire nel nulla i suoi visitatori...