Perdonare si può. Anche dopo un trauma
Il secondo tempo della vita di Michele inizia così: un malore improvviso dopo un meeting di lavoro, lo svenimento, il ricovero d’urgenza in ospedale. E poi la perdita totale della memoria, al punto da non ricordare nemmeno il suo nome o il volto di sua madre. “Perché a me?” si chiede Michele, mentre la malattia fa il suo corso e gli porta via il lavoro, la stabilità e tutto ciò che ha conquistato in anni di sacrifici. Finché, poco alla volta, la memoria ritorna, e con essa si ripresentano i drammi che hanno caratterizzato la giovinezza di Michele: una situazione familiare difficile – fatta di assenze, rancori e avvolta da un clima opprimente – e la consapevolezza di non essersi mai sentito veramente accettato. Come riprendere in mano la propria vita? Dove trovare la forza per rinascere e andare avanti dopo aver subìto un trauma del genere? Tra le pagine del suo primo libro, l’autore ha provato a rispondere a queste e ad altre domande. Lo ha fatto raccontando la sua storia, annodando i fili e ripercorrendo la strada che gli ha permesso di rinascere.