Gli anni di Luce
Tutta l'esistenza di Luce ha sempre ruotato intorno a sua madre. Una madre ingombrante, bellissima e ciclotimica, a volte autodistruttiva, spesso incomprensibile. Una madre che voleva far l'attrice e che diventa precaria in Rai, una donna diversa da tutte le altre, che assieme all'amore per la cultura trasmette l'incertezza di quello che è il perimetro degli affetti. Per Luce e sua sorella Vita l'infanzia è una catena di traslochi, rivoluzioni famigliari e spostamenti da una città all'altra. Da Milano, dove vivevano in una bella casa di un quartiere nobile, madre e figlie sbarcano a Roma, in un piccolo appartamento di periferia, dove si va a dormire al tramonto perché manca la corrente elettrica e la mattina all'alba si entra a scuola dalle suore per poter correre a lavorare. Una vita segnata dal dolore ma anche dal sogno di un riscatto sociale, da lutti improvvisi e dall'amore immenso per quelle due figlie molto desiderate. Se da piccola Luce è una bambina obbediente, da adolescente diventa ribelle e conflittuale, cercando di ricostruire il proprio passato e provando a distaccarsi da quella storia complicata. Ma crescere significa proprio far pace col passato, sporgersi sull'età inquieta dei primi amori e dei successivi strappi.