Perdona loro
Neri è un uomo dal passato oscuro, dal presente tormentato e dal futuro incerto. Stanco del peso psicologico di un mestiere – l'inviato di guerra – fatto per troppi anni e con troppa convinzione, è venuto a rifugiarsi nelle Marche, più precisamente nei Castelli di Jesi, sua regione d'origine, senza grandi progetti, tranne quello di rimettere insieme i brandelli della sua vita; uno scopo al quale gli tornano utili l'isolamento quasi monacale («nessuno sano di mente verrebbe a cercarti fra queste colline»), e la routine dei pranzi e delle cene nella trattoria di Jolanda, un autentico tempio della buona cucina dove la proprietaria cura col cibo il corpo e lo spirito, e dove Neri si rintana per lasciarsi definitivamente alle spalle i ricordi e un matrimonio finito. Ben presto però la routine viene stravolta da un caso clamoroso: l'inspiegabile sparizione di un prete. E più Neri cerca di tenersene lontano, più viene trascinato dentro al mistero, dove tutto ruota attorno a una formula indecifrabile, e dove gravitano personaggi improbabili come un parroco doppiogiochista, un artista folle, un vescovo potente e un maresciallo dei carabinieri che sembra aver intuito le crepe nel passato che Neri cerca di nascondere. Alla fine, saranno proprio Neri e il maresciallo a risolvere il mistero, con un'indagine parallela e decisamente non convenzionale che i due conducono fino alle estreme conseguenze, l'uno per ritrovare la quiete che era venuto a cercare, l'altro nel tentativo di dare un senso a una carriera da tempo arenata. Ed entrambi rischiando sul tavolo da gioco tutto ciò che gli è rimasto.