Perché (non) fare il medico
In quest'ultimo anno, causa pandemia, la figura del medico è stata al centro di elogi smisurati e critiche spietate, ma per tutti rappresenta una categoria indispensabile per fronteggiare le malattie e le paure che ne conseguono. "Perché (non) fare il medico" passa in rassegna le fasi che si susseguono nel corso della vita professionale di un medico, mettendone in luce i moventi, le fonti di preoccupazione, di soddisfazione e le responsabilità. E, soprattutto, cerca di rispondere ad alcune domande fondamentali: perché scegliere di fare il medico? Come si diventa medici? Come ci si sente, una volta che si è medici? Perché smettere di farlo? Un testo agile e accessibile rivolto a tutti, allo studente (o aspirante) di medicina come allo specializzando, ai medici professionisti, ai docenti di medicina, ai pazienti e a chiunque abbia mai pensato, anche solo per un momento, di abbracciare la professione, o sia semplicemente curioso di saperne di più. Una sorta di diario di bordo per capire come si affrontano temi e problemi diversi, quali l'importanza della formazione continua e dell'aggiornamento delle competenze, la sofferta problematica del contenzioso medico-legale e della medicina difensiva, oltre al complesso rapporto con i colleghi, e i cambiamenti della medicina rispetto al passato. "Perché (non) fare il medico" cerca, attraverso il vissuto di un professionista di grande esperienza come Paolo Nucci, senza sconti e mezze verità, di offrire uno scorcio onesto e sincero dell'universo medico, anche riguardo a quegli aspetti del "mito" che fanno parte del bagaglio d'ineffabilità che la professione ippocratica porta con sé da millenni.
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