Il gatto. È tutta un'altra storia
Dagli albori della storia alla Roma dell'età imperiale, dalle persecuzioni del Medioevo alla nuova alba del Rinascimento, questa è la documentata epopea di un animale seducente che ha determinato lo sviluppo della nostra civiltà. «Una delizia per ogni lettore gattofilo» - The Times Fin dagli albori della civiltà, la storia dei gatti è strettamente intrecciata a quella dell'uomo. Addomesticato per la prima volta in Egitto quattromila anni fa e venerato come animale sacro, il micio è stato per secoli non solo amato compagno domestico, ma anche insostituibile alleato degli uomini nella lotta quotidiana contro gli animali velenosi, i topi e le moltissime malattie di cui sono portatori. Nella terra dei faraoni come fra i Sumeri, tra i Celti e tra i Galli, in Grecia e a Roma. Ma ecco il Medioevo, i tempi bui. La posizione sociale del gatto cambia radicalmente, così come muta la mentalità della nostra specie. L'abitudine di curare l'igiene personale viene abbandonata, ostracizzata da un'idea distorta della religione. Le case diventano malsane, le città cloache a cielo aperto. I ratti fanno festa. In una situazione così critica, nemmeno i gatti possono giungere in soccorso. Pure loro, infatti, sono caduti vittime di una follia che raggiunge il suo apice negli anni della caccia alle streghe, quando, nel fanatico tentativo di purificare l'umanità, molte donne vengono condannate al rogo in compagnia del loro micio. Poi è il Rinascimento, nuova alba per la storia umana. E anche per quella gattesca.