Paradiso n. 3
Hyok vive nel blocco numero 3 del villaggio di Unsong, in Corea del Nord, e fa la vita di tutti i suoi coetanei. Canta senza sosta le canzoncine della propaganda di regime. Viene obbligato a presenziare alle esecuzioni pubbliche. Lavora. Assiste alle più maniacali forme di repressione. Viene punito per ogni cosa, anche per la sua passione per il disegno. Eppure non c'è dubbio, quello che l'onnipresente Kim Il-Sung, "Il Cervello Perfetto", "Il Sole", ha creato per loro non può essere che "Il Paradiso": lo ripete senza sosta la radio, inchiodata sui programmi di Radio Pyongyang, lo ripetono a scuola i maestri e gli altoparlanti nelle piazze. Intanto, Hyok fa la fame. La sua classe si è dimezzata a causa della mortalità da denutrizione. Il Paradiso ormai trabocca di "rondini", di bambini che cercano per terra briciole e chicchi di riso. Fino al giorno in cui, dopo la condanna di suo padre alla rieducazione in un campo di lavoro, Hyok e la sua famiglia non decidono di scappare. Via, lungo il confine, verso un mondo sconosciuto che gli avevano insegnato a temere e disprezzare, in fuga dal Paradiso.