Destini di vetro
Iran, 1920. Per Shapur, dieci anni è un giorno bellissimo. Suo padre lo sta portando dal pasticciere più rinomato della Persia, e lui sente già in bocca il sapore della panna e del burro. Ma davanti al negozio l'ombra di suo padre sfiora inavvertitamente un reale musulmano e l'uomo viene preso a calci e gettato a terra. Quel giorno la vita di Shapur cambia per sempre, perché suo padre, incapace di sopportare le umiliazioni inferte alla sua gente, gli zoroastriani, decide di lasciarsi alle spalle la terra che ama ; di partire per inseguire un destino migliore. Il lungo viaggio li conduce a Dahanu, un piccolo villaggio alle porte di Bombay, dove la scoperta di un frutto dal sapore dolcissimo darà a Shapur e a suo padre la possibilità di un futuro felice. Ottant'anni più tardi Shapur è diventato ricchissimo, la sua fortuna risiede tutta in quel frutto e nella sua piantagione. Da anni nella sua vita non esiste che quello, ma ora che è arrivato il momento di ritirarsi, Shapur ha scelto suo nipote Zairos come suo erede. Un giovane in cui Shapur ha rivisto se stesso e a cui vuole donare ciò che ha imparato. Quando, però, il ragazzo si innamora di una schiava warli, una donna di casta inferiore, dovrà mettere in discussione il suo mondo e scoprirà un segreto riguardante la sua famiglia che il nonno aveva cercato di seppellire.