L'inferno tra le mani. La mia storia nelle bestie di Satana
La testimonianza in prima persona di Mario Maccione: si parte dai primi episodi inquietanti dell'infanzia e si descrive il suo lento ingresso in un altro mondo popolato da divinità, demoni, entità esoteriche. E poi incubi, sogni collettivi, visioni, catene spiritiche con la puntuale apparizione di qualche demone. Il primo e più frequente si chiama Noctumonium, il signore del freddo, del ghiaccio, del silenzio. Insieme ai suoi amici, Maccione cade in trance e rivela formule magiche, oscure istruzioni, premonizioni di morte in un delirio collettivo segnato dalla cocaina, dagli allucinogeni, dall'Lsd. Il tutto ha come contorno un susseguirsi di prove di coraggio al limite della follia (come attraversare i binari all'arrivo del treno o gettarsi nell'Adda da un ponte altissimo), messe nere, orge, anche nel centro di Milano, con decine di ragazzi e ragazze, concerti di musica metal imbevuta di blasfemia. Maccione arriva così al gennaio '98 e alla morte di Fabio Tollis e Chiara Marino. Parla di quel duplice delitto, per cui è stato condannato, e poi degli anni seguenti, fino al 2004 e alla morte di Mariangela Pezzetta, la terza vittima ufficiale delle Bestie. In mezzo, molti suicidi e morti anomale, ancora da indagare ma con ogni probabilità riconducibili alla banda satanica. Oggi, dal carcere, Maccione parla anche del pentimento e del rimpianto per la morte di Fabio: "Vorrei incontrare i suoi genitori".