Il teutone. La battaglia sul lago ghiacciato
"Il vescovo si interruppe per un improvviso scoppio di grida che si era levato fra gli uomini. Tutti erano in piedi e osservavano lo strato di neve gelata che rivestiva la superficie del lago, dal quale giungevano sommessi scricchiolii e gemiti preoccupanti. 'Il ghiaccio!' urlò qualcuno. 'Ma non è possibile' disse impallidendo il vescovo. Gli rispose il lago stesso, con uno scricchiolio orrendo e prolungato che mise fine a ogni esitazione dei crociati. 'I feriti!' gridò Eustachius, il teutone. 'Portate via i feriti!' Nessuno lo ascoltò. Centinaia di uomini atterriti si erano ormai lanciati in una corsa disperata verso la riva, lasciando indietro tutto quanto poteva ostacolarli. Quella massa tumultuosa di soldati in fuga, appesantiti dal loro armamento, produsse però un'enorme pressione sulla lastra di ghiaccio. Con schianti paurosi, lunghe crepe si aprirono serpeggiando sulla superficie e in più punti bianchi lastroni si innalzarono mostruosamente per poi ricadere tra grandi spruzzi d'acqua, creando dei varchi nei quali furono inghiottiti uomini e cavalli. L'acqua non era molto profonda, ma coloro che vi cadevano non riuscivano a trarsi da soli dalla sua gelida morsa, né ricevevano soccorso dai compagni, che, temendo di essere a loro volta trascinati sul fondo, non osavano fermarsi e tendere loro le braccia per sottrarli alla morte. I russi erano scomparsi, di certo nel timore di essere a loro volta inghiottiti dall'acqua. La loro vittoria era comunque completa."
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