La mente pericolosa delle donne
Yi Yong è arrivata a Goteborg dalla Cina a soli quattordici anni, strappata alla famiglia con la promessa di una vita migliore. Ma ha vissuto l'inferno, nel corpo e nella mente. Ora, brillante e controversa regista trentenne, vuole vendetta: il suo documentario, che andrà in onda sulla più importante rete tv nazionale, denuncerà lo sfruttamento di esseri umani e il traffico di organi tra la Cina e la Svezia. Racconterà le storie di giovani cinesi arrivate lì sole e sparite dai centri di accoglienza senza lasciare traccia. Darà sfogo a tutta la rabbia di Yi, griderà finalmente il dolore che per anni la giovane donna ha soffocato dentro di sé. Fino a mostrare i segni della violenza che lei stessa ha subito. A costo di scioccare. Ma la sera della première, dopo la messa in onda della prima parte, Yi riceve un brutale avvertimento. Un barattolo di vetro, su cui è tracciato un ideogramma cinese. Dentro, in un liquido leggermente torbido, galleggia un minuscolo feto umano. Poche ore dopo, il corpo di Ingmar Ingmarsson - compagno di Yi, nonché produttore televisivo - viene ritrovato privo di vita in strada. Caduto o spinto dalla finestra della sua camera d'albergo. Ora Yi ha paura. E non ha altra scelta se non sparire dalla circolazione. C'è solo una persona di cui si fidi, per qualche motivo che nemmeno lei sa spiegare. Si tratta di Viggo Sjostrom, ex poliziotto riciclatosi come autore di teatro, peraltro con scarso successo e perenne carenza di ispirazione...
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