La bambina della casa dei conigli
Argentina, 1975. I genitori di Laura sono oppositori della dittatura militare che ha stretto il paese in una morsa di paura. Nella sua vita succedono tante cose strane. Case che cambiano in continuazione. Persone che vanno e vengono. Cose che non sempre le sono chiare. Ma una almeno l'ha capita: non deve parlare, non deve dire a nessuno dei segreti dei grandi. Né della botola nel soffitto. Né della casa dei conigli. Però i grandi, si sa, non sono più capaci di giocare a nascondino. Anche se alcuni sono bravi a fare la spia. Sono passati tanti anni da allora e Laura sente il bisogno di raccontare quella storia con gli occhi di quand'era bambina. Racconta di Diana, sorridente e dolce, e del suo compagno Chico. E di Clara, la loro figlia neonata, scomparsa in una terribile notte. Desaparecida, una delle tante di quegli anni bui. Forse persa per sempre, forse cresciuta chissà dove, chissà con chi. E pensando a Clara, alla mamma, al papà, alla casa dei conigli, Laura decide di scrivere. Non tanto per ricordare. Piuttosto, se è possibile, per dimenticare almeno un po'.
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