Fuoco persiano. Il primo grande scontro tra Oriente e Occidente
Perché i popoli dell'Est e dell'Ovest trovano tanto difficile vivere in pace? Questa domanda, per noi di bruciante attualità, era un assillo costante di Erodoto che andava alla ricerca delle ragioni vere, storiche, per un'inimicizia già antica a quel tempo. Lo sforzo originario di trovare le cause delle guerre persiane al di fuori del mito non è valso a scoraggiare in Occidente, nei millenni successivi, una produzione mitologica intorno alle vittorie greche di Maratona e Salamina, e persino intorno alla tragica sconfitta delle Termopili; non ha impedito di rivivere come mito fondativo della civiltà dell'Ovest questi eventi storici. Questo studio non descrive solo le le grandi battaglie antiche, rivissute con una vivacità aneddotica quasi da guerra moderna, ma viene anche ricostruito l'intero panorama sociale Est-Ovest di quel periodo remoto, dai sacerdoti di Babilonia alla polizia segreta spartana, dalla quotidianità nei giardini di Persia alle pratiche amorose degli ateniesi. A conclusione di lunghe ricerche, molte condotte su fonti orientali mai attentamente considerate, il testo viene pubblicato in un periodo in cui il millenario confronto Oriente-Occidente conosce una delle fasi più drammatiche, una fase che alcuni pretendono debba essere "finale". Un libro aperto alle forme e alle formazioni culturali; un libro per il quale, come pensava Edward Gibbon: "la differenza tra Est e Ovest è arbitraria e si sposta intorno al globo".
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