Barche si perdono a terra. Scritti su barche, mari e marinai (1984-2012) (Le)

Barche si perdono a terra. Scritti su barche, mari e marinai (1984-2012) (Le)

E un'antica e bruciante passione, quella che Arturo Pérez-Reverte nutre per il mare: da sempre ne studia la storia, la letteratura e le leggende, oltre che percorrerlo come esperto navigatore. Questo volume raccoglie novantasei testi dello scrittore spagnolo sul tema. Si tratta di una multiforme indagine fra gli abissi, con una chiara predilezione per l'amato Mediterraneo: c'è il sangue che scorre dagli ombrinali, ci sono Omero, Stevenson e Mac Orlan, Conrad, Melville e O'Brian, e la meteorologia, le tempeste perfette, la difesa del tonno e delle balene, le avventure con le lance dei guardacoste. Il mare attrae irresistibilmente a sé Pérez-Reverte per la sua bellezza indomita e anche per la sua crudeltà: per le avventure che vi nascono, per gli eroi, i criminali e i fantasmi che lo percorrono, romantici e coraggiosi. Ma nutre anche la vena più autenticamente iconoclasta e polemica dello scrittore. Il lettore si sente chiamato a imbarcarsi con Reverte e i Fratelli della costa con la sciabola d'abbordaggio fra i denti, una cima in mano e la bandiera con il teschio e le tibie incrociate e può diventare marinaio e corsaro, ammutinato del Bounty, ramponiere del Pequod, rematore del re di Itaca e, suo malgrado, testimone della recente tragedia della Costa Concordia. Prefazione di Jacinto Anton.
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