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Il terrore invade le strade. La repressione trasforma ogni parola in sospetto, ogni gesto in indizio. Cresce il numero dei desaparecidos, mentre astrologi, veggenti, profezie e malefici si impongono alla ragione annichilita. Figli di militari sono arruolati nella lotta armata peronista. Un montonero, la sua compagna incinta e la donna che da tempo ha una relazione con lei, vivono e dormono armati, perennemente in fuga anche nell'mtimità. Uno studente viene portato via durante una lezione sul Facundo. E l'inverno del '77, il momento più duro della dittatura di Videla. Il professor Gomez, omosessuale, "cabecita negra", simpatizzante del peronismo e amante della letteratura inglese, non può rifugiarsi nei libri, fuggire dal passato e scampare a un presente che erode ogni certezza. Quando inizia a frequentare un poliziotto, cerca informazioni sull'allievo sequestrato, per un coinvolgimento che è al tempo stesso salvifico e potenzialmente letale. Disperazione, paura, connivenza sono i sentimenti di un conflitto estremo e lacerante come la storia argentina. Guillermo Saccomanno raccoglie tutto questo e ci conduce senza compromessi dentro la cupa quotidianità, e lo fa con una scrittura abbagliante, che affascina e sgomenta.
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