Io sono lo straniero
Regola numero uno: condotta. La stanza è insonorizzata, l'esperimento non deve gridare o perdere il controllo. Altrimenti, verrà punito. A Termine, piccolo borgo immerso nei vigneti del profondo Nord Est tra le colline del Prosecco, il commissario Roberto Serra sembra aver ritrovato la serenità, anche grazie all'aiuto dei farmaci che assume per non sprofondare nelle visioni angosciose che lo tormentano. Di sera coltiva la sua passione per la cucina e per i vini nel piccolo ristorante di un amico. Di giorno lavora come capo dell'ufficio immigrazione nella questura della borghese e perbenista Treviso. Una vita che scorre lenta, tra le visite sempre più rare della sua Alice e le chiacchiere sempre più frequenti con Susana, una sudamericana finita come lui in quell'angolo sperduto per tentare di cambiare vita. Un giorno Roberto incontra Francesca, una ragazza eccentrica e disperata che sa che lui era la stella di un Nucleo investigativo speciale a Roma e cerca di convincerlo a occuparsi del caso di una giovane sparita nel nulla. Suo malgrado, Serra si ritrova per le mani un'indagine scottante, una scia di scomparse misteriose. Tutte donne, tutte giovanissime, tutte straniere. Invisibili per la procura, per la polizia, per la gente, ma non per lui.