Che tu sia per me lo specchio
In pagine vibranti sul piano emotivo, una mamma ripercorre la storia sconcertante di suo figlio Giovanni, diagnosticato a 13 anni con un disturbo dello spettro autistico e ora diciannovenne in stato di grave catatonia, mutismo, psicosi e disturbi ossessivo-compulsivi. Il racconto si snoda tra ricordi familiari, disorientanti e contrastanti vicissitudini di agnostiche e terapeutiche, e riflessioni sul senso della sofferenza, che ha colpito l'intera famiglia in seguito all'improvvisa e invalidante regressione del figlio: da bambino che, pur con qualche fatica, faceva tutto, Giovanni è arrivato a perdere tutte le autonomie e a condurre una vita che lui stesso qualifica come “un nonsenso”. Ne emerge un quadro di smarrimento, ma anche di determinazione e forza tenace, nel voler andare a fondo per capire cosa sia successo, senza perdersi nel dolore irrazionale ma con la tensione di maturare un nuovo sguardo sulla realtà e aprirsi con rinnovata fiducia alla vita.