Diario poetico di viaggi
"In un momento in cui ogni possibilità di viaggiare era stata inibita ed ogni nostra certezza era stata scardinata, il tema della possibilità di evadere, di tornare a viaggiare si era imposto alla mia attenzione. Blindati in spazi ristretti, talvolta liberi di riappropriarci di qualche scampolo di libertà per poi essere ricatapultati all'indietro, in un'altalena di vuoti e pieni a metà, la nostalgia si era palesata senza preavviso. E lo ha fatto attraverso vecchi appunti rispolverati nei lunghi pomeriggi uggiosi di un inverno che sembrava senza fine ma, soprattutto, senza prospettiva. Rileggere quelle descrizioni e quelle poesie sgorgate di getto da momenti di vita, però, è stato come tornare a viaggiare. Ho rievocato persone e luoghi, ho riascoltato sussurri, voci e rumori, riassaporato colori e atmosfere. Tra agende, quadernetti e fogli sparsi ho ritrovato il caleidoscopio vibrante dei piccoli viaggi, di quello che oggi chiamano "turismo lento e di prossimità", antidoto possibile verso un lento ritorno alla vita di prima e che, appena qualche decennio fa, era "il modo" di viaggiare, conoscere, scoprire ed emozionarsi." (Amneris Marcucci)
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