Cervellati. Ai margini del campo
Nella mente di un vecchio scrittore emerge il nome di Cervellati. È l’inizio di una dipendenza inspiegabile; Cervellati è una gloria del Bologna d’antan, e lo scrittore tifa Roma. Insediatosi nella memoria, quel mite calciatore trascina l’io-narrante lungo territori che credeva persi. I ricordi ricorrono a Wikipedia, l’affaccio sul passato illumina l’oggi. Tra una divagazione e l’altra, emergono aspetti dell’Italia post- bellica e i guasti di un presente che non apprende dagli errori. Ragionando senza temere la stupidità, il vecchio scrittore affida alla fantasia la chiusura del cerchio: “Qualunque cosa di buono possa circolare, nelle pagine fin qui scritte, la dedico a Cesarino Cervellati e a Luigi Ghirri che un giorno, chissà, potrebbero davvero essersi incontrati”.
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