Wittgenstein, maestro o dilettante. Esercizi critico-speculativi su un caso di controversa popolarità filosofica
Pochi autori come Wittgenstein, nella filosofia occidentale, hanno avuto una ricezione così precocemente rilevante e al contempo ambigua, quanto del resto è stata duplice la linea teoretica difesa in diversi momenti dall'autore austriaco. Il suo pensiero può essere letto, così, nella sua capacità di mettere in luce l'enigma della filosofia come pratica sociale dissonante rispetto ai canoni del senso comune. Gian Paolo Faella individua nel rapporto della filosofia con la politica, il teatro e la parodia chiavi di lettura interpretative del ruolo della filosofia wittgensteiniana nel panorama delle prassi culturali, inquadrando il successo di essa come un momento del più ampio fenomeno storico della crisi del regime aristocratico europeo. Riconosce altresì una continuità di fondo all'interno della produzione dell'autore nel rapporto biunivoco che essa instaura tra verità e universalità.
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