Restare vivo
«Quelle sono state le ultime cose che abbiamo fatto insieme, se l'avessi saputo ti avrei detto ti voglio bene, ti avrei stretto in uno di quegli abbracci che non ci siamo mai dati, che tra di noi sono sempre mancati. Dopo qualche minuto è squillato il telefono di casa, mia sorella era ancora a dormire nella sua cameretta. Guardai l'ora, le tre di notte erano passate da poco. Dall'altra parte del telefono c'era la mamma che mi diceva di chiamare un'autoambulanza, la sua voce era debole, priva di dramma. Eri svenuto mentre stavi guidando e vi eravate andati a schiantare contro un muro». Dieci anni fa mio padre è morto a causa di un aneurisma al cervello, una morte rapida, improvvisa. Più o meno nello stesso periodo ho iniziato a soffrire di terribili attacchi di panico e sono stato colpito da una profonda depressione che mi ha portato ad un uso massiccio di farmaci e a manie suicide. Questa è la storia di come sono riuscito a restare vivo.
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