Cittadinanza digitale e tecnocivismo. In un mondo digitale la cittadinanza inizia dai bit
Digitalizzazione pervasiva e iperconnessione ci rendono automaticamente cittadini più informati e partecipi? La Rete deve essere neutrale o "indirizzata" per il nostro bene? Il diritto alla riservatezza va asservito all'interesse superiore? Le infrastrutture digitali sono diritti o merci? La conoscenza deve essere accessibile a tutti? E la tecnologia: trasparente o oscura? La Cittadinanza Digitale è possibile? Risponderemo a queste ed altre domande rivolgendoci a chi inizia a rendersi conto che la piena consapevolezza sugli aspetti tecnologici sottostanti i processi sociali, politici ed economici è importante. Ci aggrapperemo a questa consapevolezza costruendo un quadro, pur a tratti tecnico, delle tecnologie connesse alla Cittadinanza Digitale. I nostri lettori ideali sono in particolare gli studenti, gli attivisti politici, gli accademici, gli amministratori pubblici, i policy makers, i professionisti delle tecnologie (ad esempio gli sviluppatori) e i politici, categorie che tradizionalmente ricoprono ruoli di "influenza" sociale, politica e tecnologica e che quindi potrebbero e dovrebbero indirizzare la società verso il bene comune.
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