Grimoaldo. Storia di un re longobardo
Nato attorno al 600 in Friuli, prodigiosamente fuggito, ancora bambino, alla prigionia presso gli Avari, che lo avevano rapito con i suoi fratelli, riparato quindi a Benevento per non sottostare allo zio Grasulfo, nuovo duca di Cividale, Grimoaldo riuscì nella nuova sede campana a scalare le posizioni fino a conquistare la stessa carica ducale. In seguito, egli seppe inserirsi con abilità nella lotta per il trono longobardo tra i due pretendenti Godeperto e Pertarito, all’inizio sostenendo il primo, ma infine scalzando entrambi per ottenere per sé la dignità regia. Con lui tutte le terre longobarde, dal nord al sud, furono dunque, per la prima e sola volta, riunite sotto un unico monarca, abile nel governare le diverse regioni pure attraverso una rete di uomini a lui fedeli provenienti dal Mezzogiorno. Tra le sue imprese, anche la guerra vittoriosa contro l’imperatore Costante II, che aveva aggredito il ducato beneventano, e l’opera legislativa a integrazione dell’Editto del predecessore Rotari. Alla sua morte l’unità politica di tutti i Longobardi venne meno, configurando, quindi, in qualche misura il suo regno come una sorte di “occasione mancata” nella storia dell’Italia longobarda.
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