Napoli ad occhi aperti

Napoli ad occhi aperti

Il volume intende ripercorrere, in forma antologica e in una veste destinata al grande pubblico, uno spaccato del percorso che la letteratura e il dibattito politico italiano di fine Ottocento hanno dato relativamente alla definizione dell'identità geografica e culturale di Napoli e del Mezzogiorno come territorio di frontiera e realtà problematica, su cui si sperimentavano i limiti di un intervento ancora tutto da sviluppare da parte del nuovo Stato Unitario. L'origine del dibattito si fa risalire al libro dello storico Pasquale Villari Lettere meridionali (1875): il meridionalismo di Villari, indubbiamente nutrito di una forte dimensione analitica, di una volontà di disamina dei problemi di un mondo arcaico in termini sociali ancor prima che economici, fece scaturire l'idea di una nuova testualizzazione della città che condusse, per sollecitazione e sostegno dello stesso studioso, alla pubblicazione della Miseria di Napoli (1877) di Jessie White Mario, singolarissima e spesso misconosciuta documentarista inglese, e di Napoli a occhio nudo (1878), opera ben più nota del verista toscano Renato Fucini.
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