Dante tra Amiata e Maremma. Pretesti e contesti

Dante tra Amiata e Maremma. Pretesti e contesti

Quelli di Dante furono tempi di grandi e confusi cambiamenti. La visione pessimistica del poeta sulla natura umana, influenzata dalle sue tristi vicende personali, lo portarono a guardare indietro, all'antico impero romano, piuttosto che avanti. Abbiamo evitato panegirici e ampollose apologie. Seguendo il Convivio, il Monarchia e la Commedia l'autore ragiona sugli accadimenti in Maremma e dintorni ai tempi di Dante, e sul loro significato, non solo per quanto ne citò in modo diretto, ma per i riflessi che quei tempi ebbero sui nostri luoghi. Così ci appare una periferia della Toscana assai inquieta, coinvolta nello scontro tra Guelfi e Ghibellini, papato ed impero mentre antichi casati nobiliari perdevano smalto e potere, corrosi da rivalità interne e sovrastati dalle maggiori forze in campo. Ciò che si scorge dietro l'angolo non è una nuova società economica e politica, ma una lunga e amara stagnazione. Quanto al poeta emerge una figura alta e la tempo stesso prigioniera delle contraddizioni dell'uomo del tempo: un Medioevo dove molte ombre oscuravano poche luci.
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