L'architettura. La differenza italiana
Qual è il ruolo dell’architetto nell’epoca di passaggio che stiamo vivendo? La situazione attuale rende incerto il futuro di questa professione, almeno nelle forme che abbiamo conosciuto sino ad oggi. Eppure, si sostiene nel volume, mai come in questi tempi la figura dell’architetto è cruciale, e la sua importanza è direttamente proporzionale ai rischi che corre l’ambito in cui tradizionalmente si svolge la sua azione, vale a dire le città e i territori. Imprescindibile è però un ripensamento della «cassetta degli attrezzi», degli strumenti, pratici e teorici, più adatti ad affrontare una situazione nuova: l’evidenza assunta dai fenomeni di modificazione ambientale ha infatti cambiato, anche per l’architettura, il quadro di riferimento, rendendo necessaria una riflessione su quale sia la cultura più adeguata a contrastarne gli effetti e a produrre comunque qualità. Da questo punto di vista il contesto italiano, più di altri, si offre come estremamente propizio, favorito com’è da una consolidata tradizione progettuale e di studi nel campo dell’architettura, dalla viva presenza di modelli insediativi e da un virtuoso intreccio di componenti naturalistiche e storiche: il nostro paese può costituire una base di riferimento per ri-definire le basi conoscitive necessarie in questi nuovi tempi. Anche la frammentarietà congenita – unita alla qualità – che caratterizza il patrimonio italiano di idee, pratiche, luoghi, può rivelarsi particolarmente idonea ad affrontare i temi generali posti da un panorama globale sempre più frantumato e al contempo omologato, che sembra aver perso la capacità di comprendere i nessi esistenti tra ambienti di vita e benessere umano, emergenze ambientali e qualità estetica di città e paesaggi.