Variazioni su un tema dato
(...) Mentre il miracolo è proprio la separazione, l'istante in cui la polpa viva della parola si stacca dalle ossa bianche, rinsecchite del significato, e scopriamo che lo spirito ci ha sempre uniti molto più del sangue. L'idea di conseguire efficacia lirica attraverso un linguaggio di estrema economia si riconferma nel più recente volume di versi di Ana Blandiana, pubblicato in Romania nel 2018. Vengono qui evocati gli effetti perturbanti della perdita e della separazione dalla persona amata, in un quadro che vede un continuo intrecciarsi di concretezza ed irrealtà, nel quale il gesto, quasi si trattasse di una sublime cerimonia, acquista un'aura simbolica accompagnata da numerosi riferimenti culturali. Di fatto, la separazione si dimostra impossibile: essa si è prodotta solo in apparenza, priva di effetti sull'intimità spirituale, il passaggio su questa terra essendo come un abito che si può dismettere o scambiare (Sapevo che è soltanto un abito). Chiarita fin da subito l'inseparabilità, resta da definire il nuovo genere di legame, che oscilla di continuo fra un'apparente luminescenza e la sensazione di un'ombra inattingibile, pur nell'aspirazione a riscoprire ancora un nesso palpabile… Perché il legame possa sussistere occorre che esso superi la materialità, dal momento che "lo spirito ci ha sempre uniti / molto più del sangue" (Come tra spirito e corpo). Lo spazio dell'aldilà, misterioso in sé, offre insicurezze riferite al valore del tempo, amplificando in tal modo l'ansia che suggeriscono i componimenti egizi dell'Antico Regno o al pari i lamenti profferiti da Gilgameš. Gioia e sentimento tragico attraversano immutabili la storia: "Cosa è l'amore, se non l'impossibilità che siano separate due creature che non hanno deciso loro di stare assieme? […] E cosa è l'amore se non la legge universale di abolizione delle frontiere?" (Cosa è l'amore)."