Dalla parte degli ultimi. Una scuola popolare tra le baracche di Roma

Dalla parte degli ultimi. Una scuola popolare tra le baracche di Roma

Roma, fine anni Sessanta, borgata dell'Acquedotto Felice: centinaia di migranti provenienti dal Centro-sud vivono nelle baracche. Un giovane prete, Roberto Sardelli, decide che è quello il posto in cui andare a vivere; non solo: è il luogo ideale per fare una scuola. E quella che nascerà nella baracca n. 725 sarà una delle più straordinarie iniziative di pedagogia popolare mai realizzate in Italia. Le lezioni di don Sardelli, basate sul nesso tra istruzione e riscatto sociale, non forniscono solo nozioni, ma trasformano la testa dei giovani. La miseria e l'emarginazione possono essere sconfitte attraverso la presa di coscienza della propria condizione e attraverso lo studio: questa è la lezione più importante che i ragazzi apprendono. Rivoluzionare sé stessi per rivoluzionare la realtà in cui si vive e la realtà che appare più remota, ma in cui ci si rispecchia. Tutto ciò nella «dolorosa coscienza - scrive Alessandro Portelli nella prefazione - che per gli "ultimi" ogni conquista è pagata con pesanti prezzi umani ed è anche precaria e spesso deludente». Prefazione Alessandro Portelli.
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