Lupi a Nordest. Antiche paure, nuovi conflitti
Dopo l'Appennino e le Alpi occidentali, i lupi hanno ricolonizzato il Nordest. Erano scomparsi da un secolo, dopo una caccia ininterrotta iniziata nel medioevo. L'ultimo lupo fu immortalato in Comelico superiore, nel 1929. Quasi cent'anni dopo, nel 2012 in Lessinia, ricompare una coppia. Il maschio di origine dinarica è Slavc, ha percorso oltre mille chilometri per incontrare Giulietta, lupa della specie italica. Saranno i loro cuccioli, disperdendosi nei boschi e nelle valli, a popolare l'intero Nordest. In poco tempo il grande predatore ha conquistato il vertice della catena alimentare dal monte Baldo al Cansiglio, dall'Altopiano di Asiago a Tarvisio, da Folgaria all'alta Val di Non, alle vette Feltrine. Un ritorno di grande importanza per la biodiversità. Ma insieme agli ungulati selvatici ogni anno sono predati centinaia di pecore e bovini in alpeggio. Nelle malghe monta la rabbia degli allevatori, che si sentono abbandonati. Conservazione del lupo e protezione del bestiame sono i due poli della ricerca di una coesistenza difficile da realizzare, che ha tanti nemici ma altrettante ragioni. Abbiamo cercato di raccontarla nel nostro viaggio.