«Come se». Filosofia politica della scuola
Gli esseri umani hanno bisogno di rendere abitabile il mondo perché non possono coincidere con esso e, a differenza di tutti gli altri viventi, non sono adatti a viverci. Che cosa ha a che fare tale fragilità ontologica dell’uomo con la scuola? Ebbene, la scuola dovrebbe insegnare la storia dei “come se”, ossia delle costruzioni simboliche umane tramite le quali il reale, con il suo carico di insensatezza, viene elaborato e fatto diventare altro: una seconda natura di tipo culturale nella quale un essere indeterminato, e inadatto alla vita immediata nel mondo, possa abitare. In quei “come se” sono implicate due questioni fondamentali di filosofia politica: la scuola è democratica e repubblicana se educa all’idea che la vita deve essere interpretata e costruita; nel percorso scolastico è necessaria una qualche forma di imposizione che costringa ad apprendere la storia dei “come se”. Tutto il discorso sulla scuola – dall’idea di maestro a quella di trasmissione della cultura, dalla pedagogia alle idee di riforma, dal ruolo politico della formazione all’idea di libertà – ruota attorno a tali questioni.