Nel segno della freccia. San Sebastiano, una inesauribile «forma nel tempo»

Nel segno della freccia. San Sebastiano, una inesauribile «forma nel tempo»

Non c'è santo altrettanto compromesso, da un punto di vista retorico, e compromettente, da un punto di vista etico, di San Sebastiano, il quale funge da tramite fra la terra e il cielo grazie all'identificazione con lo strumento stesso del suo martirio: la freccia. Attraversando l'intera storia dell'arte, dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco all'Illuminismo, per giungere alle molteplici e contrastanti espressioni artistiche della modernità, il Santo delle frecce appare volta a volta come il catalizzatore di sorprendenti e spesso sconcertanti passaggi identitari, in cui cultura egemone e cultura popolare si scambiano sistematicamente le parti. Questa ricerca, grazie anche a un esteso apparato iconografico, cerca di sintetizzare la straordinaria parabola "sebastiana" tra il sacro e il profano in alcuni "algoritmi simbolici", cioè in modalità e procedure interpretative, mutuate dalla filosofia, dalla teologia, dalla sociologia, dalla filologia, dalla semiotica, dall'iconologia, per cogliere le ragioni segrete di una "forma" capace di sopravvivere a sé stessa, predisponendosi a sempre nuove metamorfosi e configurandosi quindi come una tomografica e anamorfica "forma nel tempo".
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