Ad un passo da me
"A volte servono delle scosse molto forti per riuscire a recuperare il senso della propria vita e di se stessi. Nicole, la donna protagonista di questa storia - che nelle intenzioni dell'autrice è un soggetto ideale per lo sviluppo di una sceneggiatura - ha bisogno di camminare. Un'attività tanto semplice quanto impegnativa, sia fisicamente che mentalmente, quando si sceglie di farlo per un lungo percorso. Lungo i trecentocinquanta chilometri di un cammino francescano tra Lazio, Umbria e Toscana, in compagnia di un'altra donna di nome Francesca e di altre persone incontrate per strada, affiorano i ricordi di un amore perduto, di una relazione complicata tra padre e figlia, di un passato vissuto non al meglio delle proprie possibilità. Ma attraversare luoghi segnati da un profondo significato spirituale è anche l'occasione per guardarsi meglio dentro, per superare le proprie paure, per recuperare sentimenti positivi che via via sono inariditi e per ricostruire un nuovo io, capace di ascoltare gli altri e soprattutto se stessi. Credo di avere molta fretta, vivo l'ansia di arrivare e di capire. Il corpo è carico di un'energia paranormale, sento una forza incredibile, quella tipica forza dei dilettanti; è una forza poco regolata e spinta dall'entusiasmo. Soffro, provo un dolore nascosto, è come avere un piccolo taglio infettato sul palmo della mano: un dolore mai violento e improvviso, ma continuo, un bruciore perenne che diviene fitta lancinante a ogni casuale urto. E ogni cosa diventa difficile. Guardo tutti loro, non li giudico: ho semplicemente il terrore di tornare come prima, adesso mi accorgo che qualcosa è cambiato in me, nonostante tutto. Continuo il mio cammino come una cieca. Proseguo alimentando la speranza di essere vicina. Non avevo mai pensato che la nebbia potesse tanto offuscare la vista. Non capisco dove sono. Tronchi e cespugli mi impediscono di vedere ad un passo da me."
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