I due mondi. Iperuranio. La catabasi
«Una cupa amarezza di fondo è squarciata da un altrettanto abbagliante io, che si impone sulla carta con la sua potente volontà di affermazione. Non è semplice determinazione di vivere, di essere, di affermarsi, ma una ricerca spasmodica di consapevolezza che trascenda il Male. Perché anche di questo si tratta: l'oscuro inferno che qui vediamo tratteggiato non è metaforico, non è solo simbolo di una sofferenza primordiale, bensì un lato oscuro che non ha semplicemente toccato, ma che ha cercato di impossessarsi dell'autore stesso.» (dalla Prefazione)
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