Alessandra
«Sono un'emigrata Quando scrivo in francese cerco spesso di scacciare l'altra lingua, l'italiano, la mia lingua natale. Ogni emigrato porta in sé due lingue e due paesaggi». Nurith Aviv Un romanzo che non ha la pretesa di rivelare segreti inconfessabili. Una saga familiare le cui radici, intrecciate alla trama della Storia, risalgono al XII secolo, e che si dispiega soprattutto nelle ultime quattro generazioni vissute nello spazio di poco più di un secolo. Donne libere e coraggiose, spose viziate ed allo stesso tempo sottomesse. L'autrice descrive con finezza un ambiente eterogeneo, teatro di avventure vissute da donne che la paura di oggi potrebbe qualificare facilmente come troppo intraprendenti e temerarie. L'indulgenza ha i suoi meriti. Saltando anni ed anni per cogliere meglio l'istante, questa storia ha il dono di lasciare ai personaggi il loro bene più prezioso, la libertà. Personaggi sottilmente devianti, preda di conflitti e di quel dolore del "vivere insieme" che può portare un marito a cacciare la moglie e un padre a dimenticare la figlia. Perché giudicare, quando scrivere permette di interrogarsi per capire meglio? Valeria Mattioli Samyn torna con il suo secondo romanzo, tenendo sempre "la testa fra le nuvole" e conservando un imperturbabile entusiasmo. Fra le righe, una dolce filosofia: la terra promessa non esiste, o forse è là dove i personaggi hanno scelto di soffermarsi.
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