Il rito scozzese rettificato. Ovvero il regime scozzese rettificato
La storia del Rito Scozzese Rettificato comincia da molto lontano ed è opera di Jean-Baptiste Willermoz, figura che nella metà del XVIII secolo, godeva di indiscusso prestigio per la preparazione iniziatica. Nella simbologia rituale compaiono elementi alchemici e rosacruciani, come la fenice, il pellicano, l’Acacia massonica e i vari simboli templari. Nell’idea di Willermoz il suo Ordine doveva diventare un ponte, una selezione per il movimento Rosacroce. Il Regime Scozzese Rettificato, fondato nel 1779, è il Rito più antico presente in Italia. Tra i suoi membri, tra gli altri, il Conte De Maistre, il Dott. S. Giraud, Diego Naselli d’Aragona ed il Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro. Il Regime Scozzese Rettificato è uno dei Riti riconosciuti dal Grande Oriente d’Italia, con cui ha stipulato un Protocollo di Intesa che prevede la sovranità del Grande Oriente d’Italia sui primi tre gradi (Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro).
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