Ere - are

Ere - are

Un viaggio in treno metafora di un tempo sfuggito, non pensato, perduto ed una Venezia come una tenda costruita da bambini – un margine a contenere il tempo che scorre, il senso dell’essere che si aliena. Un romanzo di ricordi che lascia via via spazio all’immaginazione creatrice. Un intreccio che si dipana dall’ignaro Demiurgo della montagna dei destini ad una società che produce alta tecnologia militare assumendo sfumature di giallo. Un mondo altro di interessi inconfessabili che vuole azzerare bellezza e pensiero, dove la difesa è assicurata da chi vuole riaffermare che la terra è la casa dell’uomo e per farlo, per vincere, non può che privilegiare, senza farne un Dio, l’uomo che come un granello di sabbia sia capace di ostacolare, in qualche modo inceppare, un sordido meccanismo perché il mondo torni ad essere mondo, Venezia, Venezia, un ricordo, un ricordo, un dramma, un dramma, il futuro una speranza.
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