La mistagogia del monastero fra sintassi teologica e composizione architettonica
L'opera si compone di tre parti: la prima focalizza gli stilemi linguistici classici e le modalità con cui i vari dispositivi architettonici sono stati usati nel fraseggio architettonico classico romano; la seconda parte è un excursus critico su alcuni monasteri benedettini degli esordi, partendo da quello di Terracina sino al confronto con quelli orientali dell'area di Betlemme; l'ultima parte riguarda invece un percorso teologico che affronta il significato degli ambienti monastici per come la mistagogia li ha forgiati e composti. Diviene dunque interessante come un linguaggio non cristiano venga adottato e risemantizzato nell'ambito cristiano per ricercare un'identità che travalica le frontiere fisiche e politiche. L'architettura latina, per come viene definita, risulta essere una modalità di fare architettura che si ripropone secolo dopo secolo. Essa conduce dallo spazio al luogo. Quest'ultimo si trasforma così in spazio teologico nel momento in cui l'azione architettonica si compie pienamente, traendo forza dalla tradizione e proiettandosi nel futuro grazie all'intelletto.
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