L'autodifesa nel processo matrimoniale canonico
L'argomento trattato concerne lo "jus postulandi" del coniuge nel processo de "vinculo solvendo", quale diritto di porre in essere personalmente - oltre che per il tramite di un patrono - tutti gli atti necessari alla sua stessa tutela giudiziaria. La questione mira ad accertare l'opportunità o meno di una siffatta difesa personale nell'ambito di un procedimento - qual è quello matrimoniale - che non sottintende un mero conflitto tra le individuali pretese processuali, ma è teso all'accertamento di una verità che coincide con lo stesso interesse dei coniugi e, finanche, con il bene pubblico. Per di più, nell'irrinunciabile esigenza di un effettivo esercizio del diritto di difesa, il lavoro ha esaminato la normativa processuale canonica "in subiecta materia", allo scopo di verificare se essa attribuisca al coniuge che agisce "nisi procuratoris vel advocatis" idonei strumenti processuali per una tutela concreta e reale. Diversamente il diritto all'autodifesa, non avrebbe ragione d'essere.
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