L'intuizione dei pensieri. La pars inferior animae nella psicologia cognitiva di Christian Wolff
Con la "Psychologia empirica" del 1732 e la "Psychologia rationalis" del 1734 si assiste all'atto di nascita della psicologia cognitiva moderna, se non altro da un punto di vista sistematico. Alcune intuizioni wolffiane, come per esempio l'ipotesi di una "psicometria", il concetto di legge psicologica, la concezione della mente intesa come un susseguirsi di rappresentazioni in lotta tra loro per prevalere le une sulle altre, verranno riprese e sviluppate da diverse correnti della psicologia ottocentesca, in particolare dalla psicologia sperimentale. A partire dall'analisi della legge delle sensazioni e della legge dell'immaginazione, il presente lavoro tenta di spiegare in che modo si correlano le facoltà del senso, dell'immaginazione e della memoria ogni qual volta apprendiamo, giudichiamo e ragioniamo nell'ambito della conoscenza intuitiva. L'intento è quello di mostrare che le suddette leggi svolgono un ruolo centrale nella teoria delle facoltà di Christian Wolff in quanto pongono le fondamenta su cui può essere eretto l'edificio di ogni nostra conoscenza, non soltanto intuitiva ma anche simbolica. Prefazione di Luigi Cataldi Madonna.
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